Voltaggio (Ottaggio in lingua ligure) è un comune della provincia di Alessandria situato sull'Appennino Ligure,
sulla sinistra del torrente Lemme a 254 metri di altezza sul livello del mare.
Il villaggio compreso nella marca Obertenga, fu soggetto al potere temporale dei vescovi di Tortona e poi dei
marchesi di Gavi. Oggetto di contesa tra Ducato di Milano, Marchesato e Repubblica di Genova, cambiò
più volte proprietario, finché non passò definitivamente alla Repubblica (1798), della quale
seguì le sorti fino all'annessione al Regno di Sardegna (1815). Fu saccheggiato e parzialmente distrutto
nel 1625 da Carlo Emanuele di Savoia.
Il paese entrerà a far parte dal 1859 della provincia di Alessandria. Il borgo ha conservato per secoli
connotazioni prevalentemente agricole integrate da alcune attività paleo industriali quali ferriere, cave di
calce, miniere per l'estrazione di rame e di talco e nella seconda metà dell'800 una filanda per la seta.
Tutto parla del passato genovese: l'urbanistica con piazzette e carruggi sovrastati dai palazzi di stampo ligure
della nobiltà andata che amava curare il proprio entroterra valorizzandone i pregi ambientali, agricoli e
culturali. La lingua, che tradisce una forte cadenza dialettale genovese, i cognomi, che sembrano presi dal
telefono di Genova, la cucina e non per ultimo le case dai piani alti e dalle facciate vorticosamente risucchiate
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il cielo con pregiate finiture di affreschi colorati come solo nel centro storico di Genova si è soliti vedere.
Esempio tipico il palazzo nobiliare della Duchessa di Galliera edificato dalla famiglia De Ferrari nel 1550 e poi
acquisito nel 1888 nella fondazione della Duchessa di Galliera; architettura genovese, grande androne con scalone
e finestrone al piano terra con le tipiche grigliature massicce in ferro degradanti a caduta obliqua simili a quelli dei
più storici e blasonati palazzi genovesi.
Verso fine Ottocento Padre Pietro Repetto con il consenso dei superiori, raccolse opere provenienti da conventi
soppressi e da chiese distrutte. L'attività di raccolta, iniziata intorno al 1870, fu determinata dalla
volontà di recupero dei beni delle congregazioni religiose, che avrebbero dovuto essere devolute per decreto
statale, ai musei e biblioteche, oltre che alle mutate condizioni socio-economiche ed al gusto della nobiltà
genovese disposta per diverse ragioni a cedere opere a soggetto religioso.
Importante fu l'appoggio dato dalla duchessa di Galliera, Maria Brignole Sale che sostenne l'iniziativa di Padre
Repetto.
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La raccolta dei quadri composta da oltre 200 dipinti venne destinata al Convento dei Cappuccini di Voltaggio.
Le opere coprono un ampio arco cronologico a partire dal XVI fino all'inizio del XIX secolo. Predominano tele con
temi sacri per lo più "dolorosi" dei più accreditati maestri genovesi del 1600, ed altre
riferite ad artisti di molteplici aree geografiche.
Per la conservazione della collezione fu determinante il provvedimento emanato nel 1901 dal Superiore Generale
dell'Ordine padre Bernardo D'Andermatt che vincolava indissolubilmente la raccolta al Convento e ne proibiva
l'alienazione, sottrazione o mutazione a qualsiasi titolo senza l'autorizzazione dell'Ordine Monastico.
I dipinti furono collocati nella Chiesa ed in parte nell'annesso Convento. Nel 1967 su iniziativa di Padre Ugolino,
Superiore del Convento, si aprirono contatti tra l'Ordine e la Sovraintendenza delle Belle Arti del Piemonte per una
collaborazione atta al riordine, al recupero conservativo e alla risistemazione della Pinacoteca, essendo nel
frattempo aumentato l'interesse del pubblico alle opere.
La visita alla Pinacoteca ci permette di incontrare pittori familiari come Luca Cambiaso, Bernardo Strozzi, Domenico
Fiasella, Gioacchino Assereto, Sinibaldo Scorza, Giambattista Paggi, Lazzaro Tavarone, Pier Francesco Sacchi.
La nuova sistemazione della Pinacoteca consente oggi una visita ragionata che si conclude nella stessa Chiesa dei
Cappuccini profumata di legno e ricca di straordinarie opere d'arte.
Dal 1987 i Cappuccini, con Padre Carmelo del Toso quale ultimo guardiano, hanno lasciato la vita continuativa del
Convento, mantenuto però efficiente con l'apertura stagionale della Pinacoteca.
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Il programma prevede di essere accompagnati e guidati dall'Assessore Grazia Delle Piane che dopo la visita alla
Pinacoteca ed il pranzo presso il Ristorante Visconti, rinomato per la sua cucina tradizionale, sarà con noi
nella visita agli oratori del Gonfalone e di San Giovanni Battista ed a altri siti interessanti.
Belli e caratteristici anche i carruggi del paese che portano alla Chiesa parrocchiale davanti alla quale non manca
il negozio dei famosi amaretti.
Ancora uno scorcio dei vecchi carruggi e … buona gita!
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