Massimiliano Damerini
Il maestro Massimiliano Damerini è genovese.
Ha compiuto gli studi musicali nella nostra città, sotto la guida di Alfredo They e di Martha Del Vecchio
diplomandosi in pianoforte e composizione.
Considerato uno degli interpreti più rappresentativi della sua generazione, ha suonato nei più
importanti centri musicali del mondo, dal Konzerthaus di Vienna alla Tonhalle di Zurigo, dal Teatro Alla Scala di
Milano all'Herkules Saal di Monaco, dalla Victoria Hall di Ginevra all'Auditorio Nacional di Madrid, dalla Salle
Gaveau di Parigi al Barbican Hall di Londra.
Ha collaborato con importantissime orchestre, quali London Philharmonic, BBC Symphony, Sinfonica di Budapest,
Radio Olandese, WDR di Colonia, NDR di Amburgo, SWF di Baden-Baden, Bayerischer Rundfunk, Orchestre
Philharmonique Suisse, Accademia di S. Cecilia in Roma, RAI, Orquesta Nacional Española.
Ha partecipato a festival internazionali, quali Maggio Musicale Fiorentino, Biennale di Venezia, Berliner Festwochen,
Holland Festival, Wien Modern, Donaueschingen, Biennale di Zagabria, Festival d'Automne di Parigi, Takefu Music
Festival (Giappone).
Oltre ad innumerevoli registrazioni per varie reti radiotelevisive europee ed americane, ha inciso per molte etichette
discografiche, tra cui EMI, Etcetera, Koch, Ricordi-BMG, Arts, Accord, Marco Polo, Col Legno, Dynamic,
Agorà, Musikstrasse, Fonit-Cetra.
Moltissime le opere pianistiche a lui dedicate da autori quali Ambrosini, Carluccio, Di Bari, Donatoni, Fellegara,
Ferneyhough, Gaslini, Gentilucci, Landini, Oppo, Porena, Sciarrino, Skrzypczak, Sotelo, Tanaka, Vacchi.
Attivo anche come compositore ha presentato in molte rassegne e festival suoi diversi lavori, alcuni dei quali
pubblicati da Rai Trade e da Edipan. È spesso invitato in giuria in concorsi pianistici internazionali e tiene
masterclass di perfezionamento in tutta Europa; è stato tra l'altro docente agli Internazionale Ferienkurse
für Neue Musik di Darmstadt nel 1998, e ai corsi organizzati dal Centre Acanthes ad Avignone nel 1999.
Nicholas Kenyon, sul Times di Londra, lo ha definito «dominatore assoluto della tastiera e del suono»;
il famoso compositore Elliott Carter, dopo averlo ascoltato a New York, ha detto di lui: «ogni suo concerto
è un'esperienza indimenticabile»; dopo il suo recital a Monaco nel 1997 la Süddeutsche Zeitung
lo ha definito "uno dei tre massimi pianisti italiani della nostra epoca, con Benedetti-Michelangeli e Pollini".
La critica italiana gli ha conferito il prestigioso Premio Abbiati 1992 quale concertista dell'anno.